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giovedì 27 marzo 2008

..le mie parole hanno un destinatario..

devo ringraziare Beatrice per questo post, perché indirettamente è stata lei a darmi l'ispirazione.. tutto parte dal suo ultimo post e dal commento che io le ho lasciato..

non sono mai stata così consapevole come in questo periodo di quanto la gente presti poca attenzione a quello che dice, a quello che le esce dalla bocca.. credo che molti facciano davvero caso forse al 40% di quello che dicono e lascino il resto delle parole al vento..

sono una persona che ha sempre prestato molta attenzione a questo, una persona che prima di dire qualcosa ci pensa su mille e più volte, che cerca di dare un significato a ciò che dice..

sono consapevole del fatto che le mie parole hanno un destinatario, che le parole sono un mezzo per esprimere quello che io provo agli altri.. se dovessi scrivere su un diario personale, non me ne importerebbe più di tanto pensarci su, non starei un'ora a pensare a cosa dire e come dirlo, perché tanto al massimo potrei offendermi io.. ma parlare con qualcuno è una bella responsabilità!! c'è di mezzo un rapporto con un'altra persona da mantenere, qualunque esso sia..

bho, credo sia semplice: se lo dico è perché lo penso davvero!! non c'è altra soluzione.. ok, magari qualche volta ho dato delle illusioni, ho detto cose che sono state fraintese.. ma c'è di buono il fatto che io non riesco mai a stare zitta, cerco di sistemare le cose (dove è possibile e dove trovo collaborazione) e attacco con altre parole, vere e sincere stavolta..

ci si rende conto delle "bugie" dette soprattutto quando succedo l'inverso, cioè quando sono gli altri a parlare senza senso, senza dare peso e significato e verità a quello che dicono.. diventi una vittima, perché è come sentirsi traditi e presi in giro, anche da chi pensavi non lo avrebbe mai fatto..

si dice che spesso la gente è brava a parole ma non a fatti.. mah, diciamo che la gente dovrebbe essere brava anche a parole, poi i fatti sono un'altra cosa, a parte, sulla quale si potrebbe discutere.. il problema dei fatti viene dopo.. prima bisogna credere nelle parole, in quello che si dice, perchè se non credi nelle parole, come puoi credere nei fatti?! se viene difficile esprimere qualcosa in parole (che si suppone siano senza significato), come si può pretendere di trasformarle in realtà?!

allora ha ragione Beatrice: piuttosto che sentir passare nelle mie orecchie e nella mia testa tante stupidaggini e menzogne, tanto vale ascoltare il silenzio..

domenica 16 marzo 2008

..un bicchiere di Jack..

..e così ti ritrovi una sera (una domenica sera) davanti al pc con un bicchiere di Jack in mano..

sabato 8 marzo 2008

..magari in Messico..

no, non voglio prendere il monopolio di questo blog.. ma essendo io la più nulla-facente delle tre, mi sento in dovere di rimpolpare questo spazio.. e poi un paio di persone mi hanno fatto notare (grazie!!) che, dopo il post precedente, potesse sembrare che io e Crudelia fossimo cadute in uno stato pietoso post-sbronza..

non è assolutamente così, anzi direi che ci siamo riprese benissimo!! come sempre.. il giorno in cui una delle tre, o due delle tre, o tutte e tre dovessimo schiattare (corna, bi-corna e tri-corna, toccate varie a ferro e tette..) troveremo comunque il modo per farvelo sapere..

si, oggi è l'8 marzo, la festa della donna, ma non ho voglia di parlare di questo.. sarebbe assolutamente banale, e poi sono qui solo perchè mi sentivo in dovere di farlo, e non ho proprio nulla di preciso da dire..

qualcosa da dire ce l'ho sempre, ma non posso sempre dire tutto quello che mi passa per la testa..

voglio trasferirmi da qualche altra parte che non sia questa cazzo di sedia su cui è poggiato ora il mio fondoschiena.. incomincia a diventare scomoda.. come tutto il resto, tra l'altro.. magari in Messico, da Tury.. o magari io e lui prendiamo un aereo per la Finlandia, e andiamo a trovare la Milky-Girl.. qualcuno mi ha anche promesso un giretto nelle cantine dello zio Jack, ma credo stesse sparando l'ennesima stronzata.. la cosa più realizzabile è un week-end in quel di Abeda P'un Zu, molto più vicino ed economico, e dove le risate sono assicurate..

mi sa che faccio un giro all'Ikea e compro una sedia nuova..