dopo una mattinata trascorsa a girovagare per le vie viennesi, il nostro capogruppo Adriano ci accompagna al ristorante prestabilito per il pranzo.. arrivati all'ingresso, io e il Pulcino restiamo fuori per terminare il nostro fumino pre-pranzo mentre il resto della mandria entra nel locale per accaparrarsi i tavoli migliori..
una volta entrati anche noi, vediamo mia Nonna, la Cristina e sua mamma Silvana sedute a un tavolo d'angolo che ci hanno come sempre tenuto i posti perciò ci accomodiamo con loro e aspettiamo che servano il pranzo..
ma nel ristorante non siamo gli unici clienti; infatti, nei tavoli vicino ai nostri, c'è un gruppo di turisti giapponesi come sempre super attrezzati di macchine fotografiche digitali e videocamere, cellulari con auricolari extralusso e tutti quei gingillini tecnologici che ai giapponesi piacciono tanto.. è il compleanno di uno di loro quel giorno e a un certo punto il cameriere arriva con una fetta di sacher torte con infilzato dentro un mega candelotto (come quelli che si accendono a Capodanno) che lancia fuoco e fiamme da tutte le parti al posto della classica e modesta candelina.. ma vabbè, questa storia del compleanno è superflua..
iniziano a servire le portate: l'ormai classico brodino con la pasta tagliuzzata dentro, un secondo di pasta scotta con carne e verdure, e infine uno struedel come dolce.. il menù non è di quelli eccelsi ma non è nemmeno poi tanto male; la Silvanina però sembra gradire parecchio quello che le hanno portato: "Mamma mia se l'è bun! Sono proprio buone queste cose!" e via dicendo.. "Bisognerebbe fare i complimenti ai cuochi!".. non l'avesse mai detto!!
se-non-chè, in quel momento, la guida del gruppo di giapponesi si alza dal tavolo e passa proprio vicino al nostro.. la Silvanina, straconvinta che la guida sia uno dei camerieri, inizia ad attaccare bottone: "Ma complimenti, l'è propri bun! Tutto buonissimo! Davvero complimenti, eh!" senza accorgersi che il giapponese la sta guardando con aria alquanto perplessa.. per fortuna l'orientale capisce a grandi linee l'italiano e spiccica pure qualche parola: "Glazie! Io guida giaponese.. Buono.." e via con il colloquio tra la Silvanina e la guida.. finchè non riusciamo a separare i due e a far capire alla signora Silvana che quello non è un cameriere del ristorante ma la guida giapponese dell'altro gruppo di turisti.. la Silvanina si scusa millemila volte e la guida se ne va..
e la storia finirebbe anche qui se non fosse che il giapponese (come presupponevo) ha capito "Roma per toma" e chiama un cameriere spiegandogli qualcosa in non so quale lingua ed indicando il nostro tavolo.. ed ecco che con passo felpato il ragazzotto austriaco si avvicina e sbiascica qualcosa in inglese (credo)! io, la Cristina e il Pulcino proviamo a spiegare quello che è successo con un misto di ingletedeschiano e forse anche in pakistano antico come stanno le cose, finchè la Silvanina in ottimo dialetto milanese se ne esce con il solito: "Complimenti, vè! L'è propri bun!" e il cameriere, con la faccia di chi ha finalmente capito, sorride e se ne va.. lasciamo stare la figuraccia in sè e giungiamo alla morale.. a cosa serve frequentare 5 anni di liceo linguistico per imparare le lingue, quando basta il dialetto milanese per farsi capire?!
una volta entrati anche noi, vediamo mia Nonna, la Cristina e sua mamma Silvana sedute a un tavolo d'angolo che ci hanno come sempre tenuto i posti perciò ci accomodiamo con loro e aspettiamo che servano il pranzo..
ma nel ristorante non siamo gli unici clienti; infatti, nei tavoli vicino ai nostri, c'è un gruppo di turisti giapponesi come sempre super attrezzati di macchine fotografiche digitali e videocamere, cellulari con auricolari extralusso e tutti quei gingillini tecnologici che ai giapponesi piacciono tanto.. è il compleanno di uno di loro quel giorno e a un certo punto il cameriere arriva con una fetta di sacher torte con infilzato dentro un mega candelotto (come quelli che si accendono a Capodanno) che lancia fuoco e fiamme da tutte le parti al posto della classica e modesta candelina.. ma vabbè, questa storia del compleanno è superflua..
iniziano a servire le portate: l'ormai classico brodino con la pasta tagliuzzata dentro, un secondo di pasta scotta con carne e verdure, e infine uno struedel come dolce.. il menù non è di quelli eccelsi ma non è nemmeno poi tanto male; la Silvanina però sembra gradire parecchio quello che le hanno portato: "Mamma mia se l'è bun! Sono proprio buone queste cose!" e via dicendo.. "Bisognerebbe fare i complimenti ai cuochi!".. non l'avesse mai detto!!
se-non-chè, in quel momento, la guida del gruppo di giapponesi si alza dal tavolo e passa proprio vicino al nostro.. la Silvanina, straconvinta che la guida sia uno dei camerieri, inizia ad attaccare bottone: "Ma complimenti, l'è propri bun! Tutto buonissimo! Davvero complimenti, eh!" senza accorgersi che il giapponese la sta guardando con aria alquanto perplessa.. per fortuna l'orientale capisce a grandi linee l'italiano e spiccica pure qualche parola: "Glazie! Io guida giaponese.. Buono.." e via con il colloquio tra la Silvanina e la guida.. finchè non riusciamo a separare i due e a far capire alla signora Silvana che quello non è un cameriere del ristorante ma la guida giapponese dell'altro gruppo di turisti.. la Silvanina si scusa millemila volte e la guida se ne va..
e la storia finirebbe anche qui se non fosse che il giapponese (come presupponevo) ha capito "Roma per toma" e chiama un cameriere spiegandogli qualcosa in non so quale lingua ed indicando il nostro tavolo.. ed ecco che con passo felpato il ragazzotto austriaco si avvicina e sbiascica qualcosa in inglese (credo)! io, la Cristina e il Pulcino proviamo a spiegare quello che è successo con un misto di ingletedeschiano e forse anche in pakistano antico come stanno le cose, finchè la Silvanina in ottimo dialetto milanese se ne esce con il solito: "Complimenti, vè! L'è propri bun!" e il cameriere, con la faccia di chi ha finalmente capito, sorride e se ne va.. lasciamo stare la figuraccia in sè e giungiamo alla morale.. a cosa serve frequentare 5 anni di liceo linguistico per imparare le lingue, quando basta il dialetto milanese per farsi capire?!