sbaglio, o si respira aria stantia in questo blog?
direi anche di sì, visto che è quasi un mese che non scrivo.. ma nella vita gli imprevisti sono sempre dietro l'angolo e ci vuole del tempo per risolverli.. quando poi il tuo ragazzo si rompe il capitello radiale del gomito destro 3 giorni dopo aver pagato l'intera somma per il viaggio a Vienna, allora la situazione si fa critica..
per fortuna sono bastati una ventina di giorni di stecca e un po' di coccole per far tornare tutto nella norma e andare alla scoperta di questa incantevole città..
la domanda che accompagnava la nostra paura più grande prima della partenza era "Che tempo farà?" perchè a stare a sentire gli altri partecipanti alla gita sembrava dovessimo imbacuccarci fin sopra le orecchie (manco fossimo dovuti andare in Finlandia) ma stando alle previsioni meteo ci si poteva tranquillamente munire di costume da bagno e infradito..
diciamo che scegliendo una via di mezzo abbiamo azzeccato l'abbigliamento ideale per i 23 gradi giornalieri e i 10 gradi notturni.. alla faccia di chi invece si era portato dietro solo maglioni di lana..
la città non ha per niente deluso le nostre aspettative.. anzi! le ha soddisfatte in pieno e ha donato più di quello che noi ci aspettassimo da una città come Vienna.. se dovessi descriverla in poche parole, forse sceglierei maestosità ed eleganza; che se messe insieme, danno un risultato unico..
città organizzata, pulita, efficiente; ma si sa che appena si esce dall'Italia è così..
abbiamo avuto la fortuna di avere un'autista che ci ha fatto tutti i favori possibili, che ha esaudito i nostri desideri dal primo all'ultimo e che ringrazio per averci mostrato quali manovre assurde è capace di fare con un autobus di quelle dimensioni..
e abbiamo anche avuto la fortuna di alloggiare in un albergo a 4 stelle a uno schiocco di dita dal centro città..
ma se c'è una cosa che mi è mancata (e non poco) è stata la pasta; o quantomeno i cibi solidi e masticabili.. vabbè, lo so, è scontato dire una cosa del genere e so anche che non si possono fare confronti sulle abitudini mangerecce, però un accenno ai problemi culinari riscontrati in Austria è di dovere!
perchè va bene stare leggeri durante i pasti e soprattutto nelle giornate calde, ma frullare tutto quello che capita nelle mani del cuoco e trasformarlo in fantasiosi brodini non è ammissibile! mi stanno bene i canederli in brodo che sono buoni e mi sta bene il gulasch di cui ho fatto anche il bis, ma trasformare in una sostanza liquida qualunque tipo di cibo solido, dopo 5 giorni, dà una leggera nausea.. nonchè ti frulla anche i tuoi maroni..
non mi dilungo perchè stasera non sono molto fantasiosa e l'allergia mi sta trasformando gli occhi in due zampogne che sgorgano acqua.. perciò vi lascio, ma vi dò appuntamento ai prossimi post di cui vi anticipo già i titoli: "Silvanina e la guida giapponese" e "Storia di una Wienerschnietzel"..
direi anche di sì, visto che è quasi un mese che non scrivo.. ma nella vita gli imprevisti sono sempre dietro l'angolo e ci vuole del tempo per risolverli.. quando poi il tuo ragazzo si rompe il capitello radiale del gomito destro 3 giorni dopo aver pagato l'intera somma per il viaggio a Vienna, allora la situazione si fa critica..
per fortuna sono bastati una ventina di giorni di stecca e un po' di coccole per far tornare tutto nella norma e andare alla scoperta di questa incantevole città..
la domanda che accompagnava la nostra paura più grande prima della partenza era "Che tempo farà?" perchè a stare a sentire gli altri partecipanti alla gita sembrava dovessimo imbacuccarci fin sopra le orecchie (manco fossimo dovuti andare in Finlandia) ma stando alle previsioni meteo ci si poteva tranquillamente munire di costume da bagno e infradito..
diciamo che scegliendo una via di mezzo abbiamo azzeccato l'abbigliamento ideale per i 23 gradi giornalieri e i 10 gradi notturni.. alla faccia di chi invece si era portato dietro solo maglioni di lana..
la città non ha per niente deluso le nostre aspettative.. anzi! le ha soddisfatte in pieno e ha donato più di quello che noi ci aspettassimo da una città come Vienna.. se dovessi descriverla in poche parole, forse sceglierei maestosità ed eleganza; che se messe insieme, danno un risultato unico..
città organizzata, pulita, efficiente; ma si sa che appena si esce dall'Italia è così..
abbiamo avuto la fortuna di avere un'autista che ci ha fatto tutti i favori possibili, che ha esaudito i nostri desideri dal primo all'ultimo e che ringrazio per averci mostrato quali manovre assurde è capace di fare con un autobus di quelle dimensioni..
e abbiamo anche avuto la fortuna di alloggiare in un albergo a 4 stelle a uno schiocco di dita dal centro città..
ma se c'è una cosa che mi è mancata (e non poco) è stata la pasta; o quantomeno i cibi solidi e masticabili.. vabbè, lo so, è scontato dire una cosa del genere e so anche che non si possono fare confronti sulle abitudini mangerecce, però un accenno ai problemi culinari riscontrati in Austria è di dovere!
perchè va bene stare leggeri durante i pasti e soprattutto nelle giornate calde, ma frullare tutto quello che capita nelle mani del cuoco e trasformarlo in fantasiosi brodini non è ammissibile! mi stanno bene i canederli in brodo che sono buoni e mi sta bene il gulasch di cui ho fatto anche il bis, ma trasformare in una sostanza liquida qualunque tipo di cibo solido, dopo 5 giorni, dà una leggera nausea.. nonchè ti frulla anche i tuoi maroni..
non mi dilungo perchè stasera non sono molto fantasiosa e l'allergia mi sta trasformando gli occhi in due zampogne che sgorgano acqua.. perciò vi lascio, ma vi dò appuntamento ai prossimi post di cui vi anticipo già i titoli: "Silvanina e la guida giapponese" e "Storia di una Wienerschnietzel"..
5 correzioni:
lo conosci Grissino, il blogger milanese che sta a Vienna?
cmq concordo con te... dopo 2 giorni senza pasta io mi considero in astinenza!
Attendo con ansia di leggere la storia di una coto!!!!
@ Federica: No, non lo conosco ma l'ho sentito nominare..
@ May: Eh, quella sì che era una signora cotoletta!!
carino anke qst blog!
@ Bimba: Grazie cara! :)
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