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giovedì 26 marzo 2009

..CIP-CIP-CIP..

dopo un decennio di silenzio assoluto per impegni vari e divergenti, oggi io e Crudelia decidiamo di incontrarci in centro a Milano per fare una passeggiata, sparlare un po', dare aria al portafogli e infine pranzare assieme da Roberto..

dopo un tour dei negozi fruttuoso per lei ma mooooolto scarso per me, viene l'ora di pranzo.. iniziamo a dirigerci verso il bar scelto per mangiare e improvvisamente mi viene in mente un'ideuccia: "Perchè non passiamo dall'altro lato, così diamo una sbirciata alla vetrina di Intimissimi? Tanto allunghiamo la strada di 30 secondi al massimo.." e prendiamo la direzione del negozio di intimo..

arrivate davanti alla vetrina riservata all'intimo da uomo, veniamo attratte da un paio di boxer attillati e tutti colorati esposti e fatti indossare a uno di quei classici manichini con testa e arti mozzati..
osserviamo con attenzione i boxer per capire quale stravagante disegno ci propone Intimissimi questa volta e senza ombra di dubbio decidiamo entrambe per un uccello.. sì, esatto, la testa di un uccello disegnata in versione fumetto con tanto di occhi e becco stampati sulla patta..
guardo Crudelia con occhi perplessi e mi accorgo che anche lei mi sta fissando con la stessa espressione.. evidentemente ad Intimissimi non bastava aver prodotto nelle scorse stagioni dei boxer con stampati funghi, melanzane e tutto il resto dell'orto di Beppe Bigazzi.. dopo la flora ci voleva anche la fauna..

con i nostri dubbi in testa ci allontaniamo per vedere il resto della vetrina, ma non so perchè l'occhio mi sfugge di nuovo su quei boxer e noto un cartellino attaccato con uno spillo che recita: BOXER CINGUETTANTI.. è d'obbligo, a questo punto, chiedere spiegazioni a Crudelia che però scuote la testa..

la nostra ricerca della verità sarebbe anche finita lì davanti a quella vetrina, se non fosse che io vengo attirata da una miriade di reggiseni variopinti e mi fiondo nel negozio.. poco ispirata dai reggiseni, passo allo scaffale degli slip in offerta e manco a dirlo ne acchiappo 3 in un colpo..
arrivata alla cassa vengo presa ancora dal dubbio della giornata: cosa sono 'sti cazzo di boxer cinguettanti?!?! così, con una buona dose di faccia da culo e super sgamata, mi faccio avanti e chiedo alla commessa:
Lady: "Mi scusi, posso chiederle una curiosità? Cosa sono esattamente quei boxer cinguettanti?"
Commessa: "Glieli faccio vedere.. Che taglia le serve?"
Lady: "No, non volevo acquistarli.. Era solo una curiosità.."
Commessa: "Ma che taglia le servirebbe?"
Lady: "No, non mi serve una taglia.. Volevo solo sapere di cosa si tratta.."
Commessa: "Allora prendo una taglia a caso.."
la commessa estrae un paio di boxer dal cassetto e ce li mostra sotto gli occhi delle altre signore presenti nel negozio.. stende l'intimo su un tavolo e preme il becco dell'uccellaccio stampato sui boxer: CIP-CIP-CIP..
ecco perchè si chiamano cinguettanti.. meno male che il simpatico aggeggio si può anche togliere e far diventare i boxer un comunissimo paio di mutande..

il problema sorge nel momento in cui un pover uomo, ancora stremato dal sonno e in preda alla confusione della routine mattutina, si dimentica di togliere il giocattolino dai boxer e va in ufficio passando l'intera giornata a cinguettare dalle mutande ad ogni suo passo..

mercoledì 18 marzo 2009

..al negozio di scarpe..

quando mia Mamma è a casa dal lavoro è sempre un macello.. primo perchè ormai sono abituata a stare a casa da sola per quasi tutta la giornata ed avere gli spazi tutti per me ed usarli come e quando voglio.. secondo perchè se decide di uscire e fare acquisti, bhè allora sono danni per il portafogli..

ieri la Mamy era a casa perchè doveva fare gli esami del sangue in vista di altri esami nei prossimi mesi.. la mattina è uscita presto per evitare le code alla Mutua e poi verso le 9:30 ho raggiunto lei e la Nonna per proseguire in un giro nelle vie di Milano..

la prima tappa è stato il negozio di perline della Rosy, all'interno del quale ho dovuto fare da badante a Mamma e Nonna vista la poca dimestichezza che loro hanno con questo genere di articolo..
Mamy: "Ascolta, ma si può fare una collana come la tua con la catena?"
Lady: "Certo che si può fare.."
Mamy: "Ecco.. Però io non la voglio grossa come la tua.. Voglio una cosa semplice.."
Lady: "Ok.. Prendiamo 4 di queste, 6 di queste e poi ci mettiamo queste piccole in mezzo.."
Mamy: "Ma non è troppo?"
Lady: "Mamma, se ci metti solo queste qui in mezzo alla catena sembrano le particelle di sodio che vagano nell'acqua Lete! devi dare un po' di corpo e volume alla collana!"

e così per un'oretta abbondante..
finchè non abbiamo deciso di farci un giretto per il corso e dare un'occhiata alla vetrine.. comprese quelle della Upim dove mia mamma ha trovato una maglioncino che tanto cercava (guarda caso!) e io sono uscita con un paio di jeans nuovi, leggeri, giusti per la primavera e l'estate..

dopo una pausa pranzo a base di panino con prosciutto cotto, brie e zucchine alla griglia abbiamo ripreso il nostro giro.. senza comprare nulla stavolta! ma solo perchè i negozi erano chiusi..
il tempo di arrivare a casa e mia mamma propone di fare un giro all'Oviesse vicino casa di nonna per vedere se c'è qualcosa di interessante..

detto fatto, siamo andate al negozio e abbiamo curiosato tra gli scaffali.. io ho notato subito uno spolverino nero, leggero, perfetto per la stagione primaverile, che è un articolo che nel mio guardaroba non compare.. ho trovato la taglia, me lo sono provato, mi sono data un'occhiata allo specchio e sono fuggita alla cassa.. diciamo pure delapidando il mio portafogli e quello di Mamma..

mentre guido sulla strada verso casa, Mamma salta fuori con una frase di questo tipo: "Sai, mi piaceva tanto quel giubbino che ho provato prima.. Non è che avresti voglia di tornare là? Andiamo a casa, prendo il bancomat e poi torniamo all'Oviesse.. Poi magari facciamo un salto anche al negozio di scarpe!" e lì Mamma ha detto la parola magica..

mia Mamma è uscita dal negozio con 2 giacche e 2 sciarpe, una delle quali è risultata essere una kefia che ha quindi sganciato a me..
ma il bello è arrivato al negozio di scarpe dove io ho trovato queste due chicche:


giovedì 12 marzo 2009

..la raccomandata..

martedì mattina, il 10 marzo, esco di casa con destinazione casa di nonna.. ma essendo di fretta non mi metto a controllare la posta come faccio di solito e tiro dritta..

la sera torno a casa e mamma si accorge che c'è qualcosa nella casella della posta, così prendo le chiavi e tiro fuori dalla buca delle lettere una raccomandata.. il classico cartoncino giallo che ti avvisa che all'ufficio postale c'è qualcosa che ti aspetta..

la mattina seguente esco di casa, stavolta con destinazione ufficio postale, per andare dalla mia amata raccomandata ipotizzando quello che probabilmente mi attende..
arrivo allo sportello e aspetto 5 minuti abbondanti, ma non perchè c'è coda, bensì perchè l'omino della posta sta trafficando con una raccomandata con ricevuta di ritorno che non ne vuole sapere di essere spedita..
mi avvicino allo sportello e faccio passare la raccomandata oltre il vetro, il tizio guarda la data in cui mi è stata recapitata, butta l'occhio sui cesti di buste alle sue spalle e mi dice: "La roba del 10 marzo non è ancora arrivata.. Riprovi oggi pomeriggio o ancora meglio domattina!"..
perplessa torno verso casa e pensando di essere io quella che ha fatto la figura di merda ricontrollo quello che c'è scritto sul timbro postale: L'OGGETTO POTRA' ESSERE RITIRATO DALL'INDOMANI PRESSO L'UFFICIO POSTALE DI ASSAGO e bla bla bla.. ma ormai sono già a casa e non ho voglia di andare a litigare con le poste..

questa mattina esco di nuovo, sempre con la posta come destinazione.. attraverso la piazzetta e mi dirigo verso gli scalini che portano agli uffici, ma non faccio in tempo a salira il primo che mi trovo davanti un gruppo di 6/7 persone che esce dalla posta..
il primo pensiero è che tutti gli sportelli sono aperti e hanno smaltito diversi clienti nel giro di 1 minuto, ma poi ci ripenso e mi dico che è una cosa assolutamente impossibile..
il secondo pensiero è che tutti gli impiegati hanno deciso di prendersi una pausa caffè, il che è molto probabile, ma poi guardo bene le facce e mi accorgo che tra quelle persone non c'è nessuno degli impiegati della posta (che ormai conosco dal primo all'ultimo)..
ormai curiosa come una faina e desiderosa di risposte, entro e trovo lo stesso signore che il giorno prima mi aveva detto di tornare oggi.. chiedo spiegazioni e mi risponde che la posta è chiusa a causa di un guasto all'impianto elettrico e aggiunge: "Riprovi domani.. Oppure oggi pomeriggio, se apriamo!"..

domattina tornerò ancora una volta in posta con Rubens, nella speranza che lui mi porti un po' di fortuna, ma soprattutto nella speranza che nel frattempo la posta non sia esplosa..

lunedì 9 marzo 2009

..un mucchietto di perle..

fin da bambina sono stata abbastanza creativa..
mi è sempre piaciuto disegnare pur non sapendolo fare, imbrattarmi le mani con la pittura nell'ora di disegno, fare paciughi da maestro con la colla vinilica e la carta, creare quei regalini per mamma è papà che ti fanno fare all'asilo, e tante altre cosa ancora..
mia mamma mi dice sempre che all'età di 6 anni circa mi svegliavo nel cuore della notte e che mi ritrovava in salotto con matite colorate e pennarelli perchè avevo voglia di scarabocchiare un po'..
mia zia mi aveva insegnato come disegnare le oche e mia nonna come tracciare una ciliegia perfetta con l'aiuto di un ditale da cucito.. e la precisione tramandatami geneticamente da papà mi ha aiutato ad ottenere la perfezione (o quasi) in quello che facevo e che faccio tutt'oggi..

ma una volta capito che io e il disegno a mano libera non eravamo fatti l'uno per l'altra, nel corso del tempo mi sono dedicata ad altro.. finchè non sono approdata (grazie ad Elena) al mondo della bigiotteria..
che magari una preferisce comprare una collana già fatta e finita, pronta per essere indossata; ma per me, partire da un filo e un mucchietto di perle e vedere poi il risultato finale, è tutta un'altra storia.. una storia forse più c
omplicata (ma neanche troppo) ma che di sicuro dà molte soddisfazioni..
e poi
, quando tua mamma indossa quello che hai creato e torna dal lavoro con diverse "ordinazioni" è ancora meglio!

ultimamente però diversi impegni mi hanno tenuta lontana da questo hobby, producendo qualcosina giusto per me stessa e le parenti femminili strette.. ma venerdì scorso, ancora raggiante per aver fatto finalmente felice la prof ed ubriaca per le belle notizie ricevute, mi sono concessa delle spese folli per tornare a creare..




martedì 3 marzo 2009

..addio a MySpace..

dopo alcuni giorni di riflessione e sofferenza, ho detto addio a MySpace..

per quanto fosse un luogo virtuale, l'ho sempre considerato un pezzo della mia vita.. una parte di vita per certi versi bella, e per altri brutta.. una specie di anticamera del felice degenero della mia vita..

l'ho torturato per bene, questo MySpace.. prima gli ho tolto le foto, album dopo album; poi gli amici, pagina dopo pagina; poi i commenti, uno dopo l'altro; poi tutte le informazioni personali, per cancellare ogni mia traccia; e infine gli ho dato il colpo di grazia cancellando definitivamente il mio profilo..

ma non potevo fare altrimenti con questo MySpace.. ormai era solo un mucchio di notifiche che si accumulavano nella mia posta e che ogni volta buttavo nel cestino senza nemmeno fare caso a chi mi avesse fatto richiesta d'amicizia o cosa ci fosse nel messaggio privato..

per non parlare del fatto che ormai tutta la tribù informatica alloggia in Facebook, che mi riesce più facile da gestire e che mi tiene in contatto immediato con chi voglio stare in contatto..

chissà, magari un giorno anche Facebook farà la stessa fine?