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lunedì 27 aprile 2009

..Silvanina e la guida giapponese..

dopo una mattinata trascorsa a girovagare per le vie viennesi, il nostro capogruppo Adriano ci accompagna al ristorante prestabilito per il pranzo.. arrivati all'ingresso, io e il Pulcino restiamo fuori per terminare il nostro fumino pre-pranzo mentre il resto della mandria entra nel locale per accaparrarsi i tavoli migliori..
una volta entrati anche noi, vediamo mia
Nonna, la Cristina e sua mamma Silvana sedute a un tavolo d'angolo che ci hanno come sempre tenuto i posti perciò ci accomodiamo con loro e aspettiamo che servano il pranzo..

ma nel ristorante non siamo gli unici clienti; infatti, nei tavoli vicino ai nostri, c'è un gruppo di turisti giapponesi come sempre super attrezzati di macchine fotografiche digitali e videocamere, cellulari con auricolari extralusso e tutti quei gingillini tecnologici che ai giapponesi piacciono tanto.. è il compleanno di uno di loro quel giorno e a un certo punto il cameriere arriva con una fetta di sacher torte con infilzato dentro un mega candelotto (come quelli che si accendono a Capodanno) che lancia fuoco e fiamme da tutte le parti al posto della classica e modesta candelina.. ma vabbè, questa storia del compleanno è superflua..

iniziano a servire le portate: l'ormai classico brodino con la pasta tagliuzzata dentro, un secondo di pasta scotta con carne e verdure, e infine uno struedel come dolce.. il menù non è di quelli eccelsi ma non è nemmeno poi
tanto male; la Silvanina però sembra gradire parecchio quello che le hanno portato: "Mamma mia se l'è bun! Sono proprio buone queste cose!" e via dicendo.. "Bisognerebbe fare i complimenti ai cuochi!".. non l'avesse mai detto!!

se-non-chè, in quel momento, la guida del gruppo di giapponesi si alza dal tavolo e passa proprio vicino al nostro.. la Silvanina, straconvinta che la guida sia uno dei camerieri, inizia ad attaccare botton
e: "Ma complimenti, l'è propri bun! Tutto buonissimo! Davvero complimenti, eh!" senza accorgersi che il giapponese la sta guardando con aria alquanto perplessa.. per fortuna l'orientale capisce a grandi linee l'italiano e spiccica pure qualche parola: "Glazie! Io guida giaponese.. Buono.." e via con il colloquio tra la Silvanina e la guida.. finchè non riusciamo a separare i due e a far capire alla signora Silvana che quello non è un cameriere del ristorante ma la guida giapponese dell'altro gruppo di turisti.. la Silvanina si scusa millemila volte e la guida se ne va..

e la storia finirebbe anche qui se non fosse che
il giapponese (come presupponevo) ha capito "Roma per toma" e chiama un cameriere spiegandogli qualcosa in non so quale lingua ed indicando il nostro tavolo.. ed ecco che con passo felpato il ragazzotto austriaco si avvicina e sbiascica qualcosa in inglese (credo)! io, la Cristina e il Pulcino proviamo a spiegare quello che è successo con un misto di ingletedeschiano e forse anche in pakistano antico come stanno le cose, finchè la Silvanina in ottimo dialetto milanese se ne esce con il solito: "Complimenti, vè! L'è propri bun!" e il cameriere, con la faccia di chi ha finalmente capito, sorride e se ne va.. lasciamo stare la figuraccia in sè e giungiamo alla morale.. a cosa serve frequentare 5 anni di liceo linguistico per imparare le lingue, quando basta il dialetto milanese per farsi capire?!


(www.sacher.com)

martedì 21 aprile 2009

..Vienna..

sbaglio, o si respira aria stantia in questo blog?

direi anche di sì, visto che è quasi un mese che non scrivo.. ma nella vita gli imprevisti sono sempre dietro l'angolo e ci vuole del tempo per risolverli.. quando poi il tuo ragazzo si rompe il capitello radiale del gomito destro 3 giorni dopo aver pagato l'intera somma per il viaggio a Vienna, allora la situazione si fa critica..
per fortuna sono bastati una ventina di giorni di stecca e un po' di coccole per far tornare tutto nella norma e andare alla scoperta di questa incantevole città..

la domanda che accompagnava la nostra paura più grande prima della partenza era "Che tempo farà?" perchè a stare a sentire gli altri partecipanti alla gita sembrava dovessimo imbacuccarci fin sopra le orecchie (manco fossimo dovuti andare in Finlandia) ma stando alle previsioni meteo ci si poteva tranquillamente munire di costume da bagno e infradito..
diciamo che scegliendo una via di mezzo abbiamo azzeccato l'abbigliamento ideale per i 23 gradi giornalieri e i 10 gradi notturni.. alla faccia di chi invece si era portato dietro solo maglioni di lana..

la città non ha per niente deluso le nostre aspettative.. anzi! le ha soddisfatte in pieno e ha donato più di quello che noi ci aspettassimo da una città come Vienna.. se dovessi descriverla in poche parole, forse sceglierei maestosità ed eleganza; che se messe insieme, danno un risultato unico..
città organizzata, pulita, efficiente; ma si sa che appena si esce dall'Italia è così..

abbiamo avuto la fortuna di avere un'autista che ci ha fatto tutti i favori possibili, che ha esaudito i nostri desideri dal primo all'ultimo e che ringrazio per averci mostrato quali manovre assurde è capace di fare con un autobus di quelle dimensioni..
e abbiamo anche avuto la fortuna di alloggiare in un albergo a 4 stelle a uno schiocco di dita dal centro città..

ma se c'è una cosa che mi è mancata (e non poco) è stata la pasta; o quantomeno i cibi solidi e masticabili.. vabbè, lo so, è scontato dire una cosa del genere e so anche che non si possono fare confronti sulle abitudini mangerecce, però un accenno ai problemi culinari riscontrati in Austria è di dovere!
perchè va bene stare leggeri durante i pasti e soprattutto nelle giornate calde, ma frullare tutto quello che capita nelle mani del cuoco e trasformarlo in fantasiosi brodini non è ammissibile! mi stanno bene i canederli in brodo che sono buoni e mi sta bene il gulasch di cui ho fatto anche il bis, ma trasformare in una sostanza liquida qualunque tipo di cibo solido, dopo 5 giorni, dà una leggera nausea.. nonchè ti frulla anche i tuoi maroni..

non mi dilungo perchè stasera non sono molto fantasiosa e l'allergia mi sta trasformando gli occhi in due zampogne che sgorgano acqua.. perciò vi lascio, ma vi dò appuntamento ai prossimi post di cui vi anticipo già i titoli: "Silvanina e la guida giapponese" e "Storia di una Wienerschnietzel"..


(foto scattata dal ristorante della Donauturm a 160 metri d'altezza)